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Un recente sondaggio condotto da Capterra, un marketplace per software e servizi, ha rivelato interessanti dettagli sulle prospettive dei marketer riguardo alla imminente discontinuità dei cookie di terze parti. Nonostante il 61% esprima preoccupazioni sul possibile impatto sulle proprie aziende, quasi la metà (49%) dei partecipanti ha dichiarato di sentirsi “ben preparata”, mentre il 44% si considera “moderatamente” pronto.

 

Curiosamente, molti marketer vedono questo cambiamento come vantaggioso, con il 52% che prevede un aumento del fatturato dopo la fine dei cookie di terze parti e il 39% che prevede un impatto positivo sulle prestazioni aziendali complessive.

 

Il sondaggio, che ha coinvolto 138 professionisti del marketing di aziende nel Regno Unito, si è concentrato sull’indagine delle ripercussioni della decisione di Google di deprecare i cookie di terze parti. Nonostante le preoccupazioni per un futuro senza cookie, i risultati indicano che le aziende stanno adottando attivamente strategie alternative per la raccolta dei dati.

 

Per prepararsi alla transizione, il 57% dei partecipanti ha menzionato la loro dipendenza da canali alternativi, mentre il 51% sta sviluppando attivamente nuovi metodi per la raccolta dei dati. Inoltre, il 46% prevede di sfruttare le piattaforme di dati dei clienti (CDP) per centralizzare e gestire i dati dei clienti di prima parte.

 

Per quanto riguarda il tipo di raccolta dati, l’attenzione futura sarà su:

 

  • Il 69% si concentrerà sulla raccolta di dati di prima parte
  • Il 64% sfrutterà dati di seconda parte provenienti da organizzazioni fidate
  • Il 60% farà uso di dati contestuali

 

Queste tecniche di raccolta dati in evoluzione mirano a fornire ai marketer una comprensione più chiara della propria base clienti, facilitando una personalizzazione avanzata nel rispetto delle rigorose norme sulla privacy dei dati. Inoltre, le aziende stanno investendo in strumenti per ottenere chiare intuizioni sui clienti, con il 78% dei marketer intervistati che sottolineano l’investimento della propria azienda in software di Customer Relationship Management (CRM) per unificare i dati di prima parte e monitorare le interazioni con i clienti.

 

La fine dei cookie di terze parti non significa la fine della raccolta dati per le aziende. Il nuovo approccio darà priorità ai dati di prima parte dai siti web aziendali o ai dati forniti volontariamente dai clienti nel rispetto della privacy dei dati in modo consensuale.

 

Tuttavia, adattarsi a un ambiente di marketing senza cookie pone sfide, specialmente per gli inserzionisti che ne fanno un uso intensivo: più della metà (53%) ha rivelato che oltre un quinto delle campagne della propria azienda si basa su dati raccolti con cookie di terze parti, e il 78% di tutti i marketer intervistati ha ammesso la loro crescente importanza negli ultimi anni.

 

I cookie di terze parti sono stati fondamentali per tracciare le attività sui siti web a supporto di una varietà di esperienze online. Ad esempio, l’86% ha utilizzato cookie di terze parti per raccogliere informazioni generali, come genere, età e razza, mentre hanno aiutato un ulteriore 83% a creare annunci personalizzati.

 

Guardando avanti, la principale sfida per la maggior parte dei marketer (45%) sarà ridefinire le strategie di marketing. I partecipanti hanno identificato anche altre sfide, come:

 

  • Tracciare i dati giusti (42%)
  • Fare maggiore affidamento su dati di prima o zero parte (41%)
  • Dovere riassestare i budget (36%)

 

Inoltre, con l’aumento della domanda di spazi pubblicitari su siti web, oltre la metà (55%) si aspetta un aumento della concorrenza nel marketing online. Per rispettare la privacy dei dati e rimanere competitiva, le aziende nel Regno Unito devono adottare un approccio innovativo e agile ai loro sforzi di marketing.